Siamo in prossimità della raccolta del cosiddetto oro rosso e cerchiamo di capire perché vale così tanto. Prima di tutto perché la sua raccolta è molto difficoltosa e la resa molto bassa. Il fiore viene raccolto, gli stigmi vengono separati dal resto del fiore e messi ad essiccare, ogni fiore produce 3 stimmi, tutto il lavo viene fatto a mano.
L’uso in cucina dello zafferano (Crocus Sativus) è noto fin dai tempi più remoti, se ne fa cenno anche in alcuni papiri egiziani.
Sono comunque ben note anche le sue proprietà nutraceutiche, oggi è ormai ben documentato il fatto che il safranale e la crocina, oltre alle loro peculiari proprietà organolettiche, favoriscono l’incremento dei neurotrasmettitori cerebrali serotonina e dopamina, responsabili del tono dell’umore, e la cui carenza può essere alla base degli stati ansiosi e depressivi che possono generare ansietà, angoscia, inquietudine.
Tornando alla cucina, oltre al gusto inconfondibile lo zafferano presenta, infine, proprietà digestive. Infatti, sembrerebbe in grado di stimolare la secrezione dei succhi gastrici, favorendo così la digestione.